Giro dei laghi 2021: Giorno 9

Stage 9: The video. Sesto Calende – Varese
Photo 1: the path
Photo 2: Lake Comabbio
Photo 3: Lake Monate

Nona e ultima giornata del mio viaggio in bicicletta per i laghi. Vi ho riservato una sorpresa finale. Partenza alle 9:30 costeggiando il Ticino sulla riva sinistra, ma l’abbandono subito per indirizzarmi verso il lago di Comabbio. Cominciano subito le salite, ma in mezzo a dei boschi incredibilmente belli. Ho scoperto che la Lombardia, in particolare la provincia di Varese, è un susseguirsi di boschi, laghi e il territorio continua a cambiare, nonostante sia anche pieno di infrastrutture viarie. Ho lasciato che il navigatore mi conduca, ma cercando di evitare quando vedo che la strada non è cosa per me. Per oggi si è comportato bene avendolo impostato solo su strade pavimentate, comunque mi ha fatto fare un paio di km su sterrato lo stesso. Salgo di altitudine per arrivare al lago di Comabbio dopo circa 10 km. Mi impressiona veramente  per la sua amena bellezza e per come è  organizzata la ciclabilità del giro del Lago. È un continuo  passare in mezzo a boschi e canneti e in alcuni sprazzi si può godere della bellezza dell’acqua del lago con i riflessi degli alberi e con l’azzurro del cielo. Si sale ancora e si va verso il lago di cui sono stato eletto re, per l’appunto per tutte le cose che vado a dire in questi scritti, il lago di Monate (significa stupidaggini in dialetto veneto). Anche questo è costeggiato da colline e boschi.

Continua a leggere

Giro dei Laghi 2021: Giorno 8

Photo 1: Lake Maggiore, Isola Bella
Photo 2: The path

Oggi ottavo giorno del giro dei laghi, pochi chilometri, una trentina , ma tanta, tanta, tanta roba. Mi sveglio e vado subito a fare colazione alle 7, sperando di non trovare le due coppie che ieri sera erano nel tavolo vicino. Una coppia taceva sempre e subiva, l’altra era la classica coppia da milanese imbruttito. Lui incalzava l’altro dicendogli potrebbero andare in vacanza assieme alle Bahamas, ma che avrebbero preso un albergo dove non si spende troppo: “Ma guarda non per me, ma per te”. E lei si vantava con l’altra degli abiti e i gioielli. I due poveri, subivano e praticamente annuivano e tacevano. Tutto con quell’accento tipico proprio delle scenette del milanese imbruttito che di vede su YouTube (amici non italiani scusate). Per fortuna non c’erano e ho potuto mangiare tranquillamente la mia colazione con vista sulle isole borromee.

Continua a leggere

Giro dei Laghi 2021: Giorno 7

 
Photo 1: Maggiore lake. Borromee islands by night
Photo 2: The path

Settima tappa del mio giro, da Omegna a Stresa. Mi sveglio presto alle 6 perché la colazione è alle 7 e vorrei farmi un giro per Omegna per vedere com’è la cittadina. Alzo le persiane e piove. Pertanto alle 7 faccio colazione e preparo il vestimento da ciclista per la pioggia, ma fortunatamente alle 8 non piove più.

 

Photo 3: Omegna at 6 a.m., it rains!

 

 

Photo 4: Omegna
Photo 5: Omegna, Sant’Ambrogio church, 960 a.C.
Photo 6: Omegna

Approfitto per fare il giro di Omegna e scattare qualche foto. È una cittadina tipica piemontese, si nota chiaramente l’architettura premontana, qualche tetto in ardesia, vecchi poggioli in ferro battuto ormai arrugginiti. Si notano le case abbandonate però si vede chiaramente che è in corso un’opera di recupero degli edifici più vecchi e che a mio parere, sono più interessanti di quelli moderni. Rientro in hotel e mi preparo per la partenza. Sono necessari sia un giubbino, che l’antivento, non è proprio così tanto caldo.Ho calcolato il percorso più conveniente, quello che dovrebbe farmi fare meno salita. So in ogni caso che dovrò passare dai 300 metri del Lago d’Orta, allo scollinamento dei 500 metri che rappresenta il punto più basso per passare nel lato del Lago Maggiore. 

Continua a leggere

Il Giro dei Laghi 2021: giorno 6

Photo 1: Ponte Tresa. View from Italy to Switzerland
Photo 2: The path

Sesto giorno del giro dei laghi. Da Porto Ceresio ad Omegna. La notte è stata estremamente dormigliosa e neanche le campane delle 7 sono riuscite a svegliarmi. Pagare 45 euro per un modesto hotel dormendo come un ghiro ti fa ripensare al concetto di chi più spende meglio spende. Colazione e alle 9.30 sono già in strada con direzione Porto Tresa. Non occorre mettere il giubbino per scaldarsi, oggi sicuramente la temperatura salirà. Da questa parte il lago è già migliore rispetto alla parte luganese, c’è un po’ di traffico, ma nulla di che’.

Continua a leggere

Giro dei Laghi 2021: day 5

Quinta giornata in giro per i laghi. Stamattina a Domaso danno la colazione dalle 8:15, molto tardi per i miei ritmi. Mi sveglio e il cielo è completamente coperto, nessuno spiraglio di sole. In attesa della colazione, vado sul prato in riva al lago, mi siedo e faccio meditazione. Da bravo ciclista, pauroso della pioggia, durante la meditazione chiedo che arrivi il sole. Non passano due minuti e sento che le palpebre chiuse vengono colpite da una luce più forte, il cielo si sta aprendo e compare lui che mi ha poi accompagnato per tutta la giornata.

Colazione e poi presto, presto, presto, presto che è tardi, tardi, tardi. Devo arrivare per le 12 alla farmacia di Carlazzo per fare il tampone, in modo di non aver problemi al rientro in Italia. Eh sì  oggi si sconfina. Se voglio fare un po’ del Lago di Lugano è per forza necessario sconfinare in Svizzera. Il pensiero va alle parole di Salvatore, che sapendomi una gran mezzasega in salita, mi prospetta come minimo un’ora da Menaggio al passo. Pertanto poche ciance ore 9:24 in strada. Non ho molto tempo per scattare foto o altro, anche se ne ho fatte lo stesso, ma non come avrei voluto. D’obbligo una foto a Dongo, ma non per il motivo che pensate voi. La dedico a Licia, e alla sua gioventù idealista! Anche se, al di là delle diverse sensibilità personali, è innegabile che a Dongo sia passata la Storia con la Esse maiuscola (per gli amici non italiani, a Dongo, il 28 aprile 1945, è stato catturato Benito Mussolini, dittatore italiano. La sua esecuzione è stata fatta in un paese vicino, sempre sul lago di Como).

Arrivo a Menaggio, praticamente dopo 20 km di vento contrario, alle 10:50. Ho un’ora e 10 per arrivare a destinazione. Mi ha detto “prendi la stradina al terzo tornante e vedrai che non è per niente dura”. Alla faccia dei ciclisti sportivi che non sono mezze seghe. Riesco a fare i primi tre tornanti rimanendo in sella, 7%, Ok ce la faccio. Al terzo tornante prendo la stradina con scritto RSA che sta a indicare la vecchia ferrovia che collegava Menaggio con Porlezza. Vedo la stradina che s’impenna, capisco già che non posso farcela, 12%. Scendo e spingo. Sono solo 200 metri, si ritorna sulla strada e capisco, che se avessi fatto la strada statale, sarei rimasto sempre in sella. Avanti un altro tornante e li inizia il percorso vero e proprio della ferrovia. Stupendo, pendenze appena appena percettibili, visto che era un treno che le percorreva non poteva essere altrimenti, in mezzo a boschi molto freschi che in questa giornata, che sta diventando veramente calda, non sono da disdegnare.

Ho anche tempo per mangiare la banana e  le ciambelline e fare qualche foto al lago di Piano. Arrivo in farmacia alle 11:50 in perfetto orario. Tutto ok, certificato di negatività in mie mani, posso entrare in Svizzera, anzi potrò ritornare in Italia. Rinvio il pranzo in quanto devo fare un’altra cosa prima di passare in Svizzera.

“Ombretta sdegnosa del Mississippi non far la ritrosa e baciami qui”.

Eh sì, qui c’è la villa Fogazzaro Roi, dove il nostro conterraneo Fogazzaro ha ambientato Piccolo mondo antico, il suo romanzo più famoso. Arrivo a Oria e scendo verso la villa, anche per poter mandare una foto al mio amico Roberto, in quanto i suoi genitori erano custodi della villa di Montegalda del marchese Roi e lui da ragazzo è stato qui più volte in vacanza. Un pensiero anche  all’amica Paola, parte attiva della fondazione Roi. Dovrebbe essere chiuso stando alle indicazioni di Maps, ma sento delle voci giù, vicino alla chiesetta. Mi avvicino e una guida del Fai (Fondo Ambiente Italiano, ora proprietario della villa), mi chiede se voglio aggregarmi alla visita guidata e chiaramente non posso dire di no, anche se era in inglese, ma non c’è stato alcun problema. Ho potuto così immergermi in quel racconto che alle medie forse non abbiamo molto compreso, anzi ci aveva un po’ rotto, perché quando si è giovani si hanno per la testa altre cose.

È una villa fantastica, che il marchese Roi ha voluto mantenere il più aderente ai momenti in cui è stata abitata da Fogazzaro, pur vestendola a sua immagine e somiglianza. È la casa di un collezionista metodico, preciso, pignolo che guarda il particolare perché ogni particolare ha un suo significato. Si capisce perché non si sia mai sposato, nessuna donna avrebbe potuto vivere con un maniaco dell’ordine e della precisione come lui! Vedo l’imbarcadero dove nel racconto Ombretta o meglio Maria, muore annegata. Difficile elencare tutto quello che ho visto in quella casa, dalle noci di cocco scolpite, alle pareti completamente tappezzate di carta da parati, anche nel soffitto e anche la cassetta del bagno completamente rivestita senza perdere minimamente la continuità dei segni della carta. La tavola da pranzo è la cosa più notevole, è completamente preparata in modo coordinato e esistono due servizi, sia di piatti, di posate, di bicchieri e tovaglie per ogni mese e su disposizioni date del marchese Roi, il Fai domani, primo di giugno,  dovrà cambiare completamente la tavola, con piatti del mese di giugno, con posate diverse con tovaglie diverse. Il marchese ha lasciato disposizioni ben precise nel donare al FAI questa preziosa dimora e la fondazione Roi è incaricata a controllare l’operato del FAI.

Le stanze degli ospiti sono arredate ognuna in stile diverso, ce n’è una il cui letto è ricavato da una slitta russa. Al secondo piano, per ultima, la camera di Antonio Fogazzaro, che è rimasta così come lui l’ha abitata. Fogazzaro ospitava spesso amici di famiglia nella sua villa e, se non era lui presente, offriva loro ospitalità nella sua camera personale. Giacomo Zanella, poeta vicentino, per riconoscenza, scrisse sulla porta della stanza una poesia di ringraziamento. Il compositore Gaetano Coronaro, a sua volta ospite della villa, musicò il testo trascrivendo la partitura sulla medesima porta. Insomma graffitari ante litteram. Su di una parete il documento con cui l’allora Re d’Italia, nominava Antonio Fogazzaro Senatore.

Riparto dopo aver speso  più di un’ora per questa visita e tento di trovare un ristorante, ma dopo pochi metri c’è il confine. Passo in Svizzera e prendo per buono il consiglio di Salvatore, o perlomeno il significato del consiglio, vale a dire  lui mi aveva consigliato di mangiare prima in Italia, il che corrisponde a non mangiare in Svizzera. Arrivo a Lugano e in un parco mi mangio le mie scorte alimentari. Non mi fermo a visitare Lugano e le dico addio cantando Graziani con i passanti che mi guardano un po’ cosi e proseguo per arrivare a Porto Ceresio.

In tutta verità non ho trovato nel lago di Lugano la stessa potenza paesaggistica del lago di Como e Lecco, se non nella parte alta italiana, appunto della Valsolda, lì infatti è veramente un luogo stupendo. Per farvi capire anche quanto sia un luogo selvaggio, il pezzo di lago della Valsolda, di fronte alla villa di Fogazzaro, verso l’altra sponda, proprio in prossimità del confine svizzero, c’è un paese, Santa Margherita, raggiungibile unicamente via acqua, non ha alcuna strada che lo colleghi al resto del mondo.

Passo la frontiera nuovamente, ritorno in Italia, nessuno mi controlla, anzi non c’è proprio nessuno al confine, il mio certificato Covid rimane dentro la sacca! Fino a Porto Ceresio non mi ha entusiasmato, forse dovevo prima fare il Lago di Lugano e poi quello di Como! Stasera faccio il turista di bocca buona, ho preso il primo hotel che ho trovato e va bene così. A domani e vi saprò dire se la costa italiana è migliore rispetto a tutta la costa Ticinese.

Giro dei Laghi 2021: Giorno 3

Terzo giorno del mio giro dei laghi. Da Bergamo a Lecco. Stamattina sto litigando col GPS. Lo so che lui non sbaglia mai, ma io purtroppo sì. Sto seguendo la mappa che ho caricato come traccia della giornata, ma mi sembra di non essere sulla strada giusta, torno indietro due chilometri e riguardo la traccia, mi convinco che ora sono sulla giusta strada.Ma perchè ho il sole in faccia? Sto andando verso est? Ma non è possibile, e poi questa è Seriate, ci sono già passato ieri!! Mi accorgo che nel caricare la mappa non ho premuto l’ultimo tasto e pertanto è rimasta caricata la mappa del giorno prima. Torno indietro, pronunciando frasi non ripetibili, e cerco la traccia da seguire più adatta, però in questa giornata non trovo strade alternative, o per lo meno oggi sono proprio un disastro con la ricerca del tracciato, sarà perchè mi ha dato fastidio sbagliare e fare 15 chilometri in più.

Continua a leggere

Giro dei laghi: Camere d’aria 2021

Photo 1: The path

Ed eccomi qui, pronto per questa nuova avventura in bicicletta, dopo tutti questi mesi di chiusura totale, il Giro dei Laghi delle prealpi italiane. Sto partendo, senza Mariacristina, con il treno delle 7:52 per Verona. Provo anche questa avventura, per la quale sono sempre stato molto restio, vale a dire raggiungere il posto di partenza, caricando la bicicletta, con il treno.

Continua a leggere